venerdì 27 novembre 2009

Un piccolo mistero svelato

Vi ricordate i "piccoli quiz" che ho messo in linea nelle settimane scorse? Riguardavano l'identità di un paio di talentuosi disegnatori, troppo bravi... per essere veri ;-) pubblicati nel remoto 1946 sull'altrettanto dimenticato settimanale "L'ometto Pic". Le immagini, dato che non possiedo quella collezione, mi erano state fornite da Sergio Lama. Ebbene, l'amico Sergio, dotato, come già sapevo da tempo immemore, di grandi capacità filologiche e soprattutto di straordinaria intraprendenza e tenacia, ha addirittura scovato uno di quei disegnatori, ovvero il fantomatico Gianni Gianese, e lo ha intervistato!
Sergio Lama pubblicherà sul Notiziario Gaf, nel prossimo futuro, il risultato della sua brillante ricerca, ma per il momento regala a noi la seguente:

GHIOTTA ANTICIPAZIONE!

NEL PROSSIMO NOTIZIARIO G.A.F. (IL 38) PREVISTO PER MARZO 2010, L’INSERTO A COLORI DI SEDICI PAGINE SARA’ DEDICATO ALL’«OMETTO PIC»

di Sergio Lama



E’ stata dura! Ma ci siamo riusciti!
Un insperato colpo di fortuna ci ha permesso di contattare il Professor Gianni Gianese, che nei lontani anni 1945/1946 collaborò con l’«Ometto Pic» disegnando per le sue pagine alcune belle storie a fumetti.
Una lunga chiacchierata con il nostro cortese interlocutore, un giovanile signore classe 1928, ci ha permesso di chiarire alcune “zone d’ombra” e colmare diverse lacune circa l’attribuzione di storie a fumetti non firmate dagli autori.
Nell’immediato frenetico Dopoguerra romano, uno degli editori che iniziarono a stampare testate a fumetti è stato Fausto Capriotti, già titolare di un’importante tipografia, sollecito a cogliere al volo l’occasione e a trasformarsi in editore.



Prontamente acquisiti i diritti di stampa per quegli storici eroi americani del fumetto che nell’Anteguerra avevano fatto la fortuna della fiorentina casa editrice Nerbini, il Capriotti, servendosi anche di altre sigle editoriali quali S.E.P.I., la Modellismo, la Pegaso, La Meridiana, stampa testate per ragazzi, quali «L’Avventura»,«Giramondo», «Contastorie» oltre ad un infinito numero di albi, per la maggior parte dedicati alla riproposta delle avventure degli eroi dei comics statunitensi, grazie al considerevole materiale rimasto bloccato a causa delle vicende belliche e ora finalmente disponibile.

Capriotti ha anche l’intuito di creare una nuova pubblicazione destinata, secondo le sue intenzioni, a ritagliarsi uno spazio del tutto autonomo esclusivamente dedicato ai “più piccini”.
Il nuovo giornalino è «L’Ometto Pic», un settimanale che arriva nelle edicole nel maggio del 1945, il cui sottotitolo “Nel Mondo dei Piccoli” evidenzia chiaramente la frangia di lettori a cui è destinato. Una curiosità, pare che il titolo della testata sia stato suggerito a Fausto Capriotti dal nipotino Roberto Guadagno.



Nei suoi quarantadue numeri appariranno numerosi fumetti opera di validi artisti quali Vittorio Cossio, Ennio Zedda, Mario Guerri, Franco Caprioli, Sergio Tofano, Gianni Gianese, Orlando Grassetti.

La presenza più significativa è quella di Franco Caprioli con la bella storia L’incantesimo dell’Orco Babalà. Una fiaba splendidamente disegnata, alla quale la stampa spesso fuori registro e la pessima carta del giornalino non rendono giustizia. Il Caprioli era già impegnato con Capriotti in quanto qualche mese prima aveva iniziato a lavorare per «Giramondo», un’altra testata delle Edizioni Pegaso.
Il Caprioli ricomparirà di nuovo sulla prima pagina soltanto negli ultimi due numeri della testata, con un’altra storia di stampo favolistico, L’isola incantata, rimasta purtroppo interrotta dopo un paio di puntate e mai più riproposta.

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