lunedì 17 maggio 2010

Gli albi Nerbini: Topolino, prima parte

© Disney per le immagini
1933/1934

 
Torniamo indietro di due anni, all’autunno del 1933.
Fra Maggio e Giugno, come abbiamo visto svariati post fa, Mario Nerbini pubblica a puntate sul Topolino Supplemento la storia che sarà poi conosciuta col titolo Topolino contro Wolp (sundays dal 29 gennaio al 18 giugno 1933). La parte finale dell’episodio, però, viene dirottata su un fascicolo fuori serie, tecnicamente anch’esso un “Supplemento al giornale Topolino”. Il titolo del grande fascicolo, a sviluppo orizzontale, che esce con la data 15 ottobre 1933, è appunto Topolino contro Wolp il terribile brigante del West. È questo il primo “albo” a fumetti italiano, se tralasciamo qualche esperimento precedente con proto-fumetti, tentato da alcuni editori, e il Balillino aviatore dello stesso Nerbini, a cui ho accennato la volta scorsa.
Wolp, dodici grandissime pagine in parte in quadricromia, è per l’Italia una novità. All’estero (negli Stati Uniti fin dai primissimi del Secolo, in Francia almeno dal 1929) i fascicoli o i volumi rilegati che ristampano tavole a fumetti apparse a puntate altrove, sono invece una prassi consolidata. Per le misere tasche dei ragazzi italiani, i cinquanta centesimi che l’albo costa sono tanti, ma nemmeno un’enormità, e a quanto pare l’iniziativa ha successo.
Topolino contro Wolp esce a ottobre, ma in un paio di interviste rilasciate quasi quarant’anni dopo, Mario Nerbini parla di una prima edizione estiva, quasi invenduta, e di una seconda – appunto quella autunnale – andata invece subito esaurita. Nell’ambiente collezionistico non c’è traccia della prima edizione. Un’analisi di questo curioso caso bibliografico è rintracciabile su un numero del Notiziario GAF, ad opera di Claudio Gioda.
Wolp, albo inedito, non viene mai ristampato, sparisce subito di circolazione e diventa un mito. Ancora oggi, è sinonimo di “fumetto introvabile” e le poche copie in circolazione vengono vendute a varie migliaia di euro.

 



A Dicembre, in tempo per il Natale, esce un altro fascicolo, Le avventure eroicomiche di Topolino aviatore. A differenza di Wolp, si tratta della ristampa di strisce già uscite su Topolino. D’ora in poi, quasi tutti gli albi – varie centinaia – pubblicati da Nerbini, conterranno solo ristampe e non materiale inedito.
Anche per questo secondo albo c’è una leggenda bibliografica. Nell’ambiente del collezionismo italiano si favoleggia di una prima edizione con le strisce su fondo giallo, ovvero identiche alla prima edizione su Topolino: probabilmente delle rese ricoperti nate del settimanale. È un fatto che non sia mai riuscito a vedere un esemplare di questa fantomatica primissima edizione.

 




Nel corso degli anni, questo titolo, come quasi tutti gli altri, viene ristampato varie volte. Le edizioni successive, come quella riprodotta sopra, del 1935, sono prive delle didascalie sotto le strisce.

 

Il 27 maggio 1934 esce la prima edizione di Topolino e Orazio nel Castello Incantato, in forma “autocopertinata” con le prime due strisce – lucidate – in tricromia.
L’albo viene ristampato una prima volta (con una copertina in cartoncino disegnata da Giove Toppi) nel Maggio del 1935:


 
Nel 1934 escono vari altri albi di Topolino, alcuni con gli episodi mutilati da pesanti tagli. È il caso soprattutto di Piedidolci cavallo da corsa …disperazione di Topolino e Minnie…, la cui prima edizione del 15 luglio (con veste editoriale identica a quella del Castello Incantato), manca di moltissime strisce, apparse invece sul Topolino Supplemento:

 



Anche Piedidolci viene riedito nel giugno 1935, col titolo mutato in Topolino e piedidolci cavallo da corsa. La copertina in cartoncino è di nuovo opera di Giove Toppi:
   

Nel 1934 esce anche la prima edizione di Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante. Questa è la seconda edizione, dell’aprile 1935:

Con data settembre-ottobre 1934 esce la prima edizione di Topolino Principe Azzurro alla caccia del terribile gigante (tavole domenicali apparse su Topolino):



Anche questo albo ha varie ristampe, diverse dalla prima per la presenza di sei e non di quattro vignette in prima pagina. La seguente è la terza, del marzo 1936, quando i diritti Disney sono già passati saldamente nelle mani di Mondadori!



Ci occuperemo in seguito gli altri albi di Topolino usciti nel corso del 1935 (e anni seguenti). Nel prossimo post vedremo i primi di Cino e Franco.

È importante rimarcare subito che gli “albi” nerbiniani – imitati subito dagli altri editori – hanno un successo straordinario, e creano una sorta di mercato parallelo: molti lettori, infatti, preferiscono ignorare o leggere saltuariamente i settimanali e acquistare invece i lussuosi albi di grande formato, con le storie complete. La netta differenziazione editoriale albo/giornale si attenuerà negli anni di guerra, fino ad annullarsi dopo il 1950.
In accordo con le ricerche di Ezio Ferraro, peraltro mai supportate da documentazioni certe, la normativa vigente in epoca fascista consentiva all’editore di pagare i diritti di riproduzione una sola volta, con infinite ristampe libere da royalties. Una prassi destinata a finire al termine della Seconda Guerra Mondiale.

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